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L'analisi dei sogni: riflessioni di psicologia junghiana | Centro Psicologia Insieme Milano

Nel corso di una psicoterapia ad orientamento analitico, l’analisi dei sogni costituisce un elemento importante del lavoro terapeutico. Si tratta di un processo che non può essere forzato, imponendo al paziente di ricordare i sogni, ma che può essere favorito da una maggiore sensibilità e predisposizione dell’analista a dare importanza ai sogni e alla dimensione simbolica.

S. Freud è stato il primo autore a sviluppare una teoria e una tecnica di interpretazione dei sogni. Successivamente, C.G. Jung, dopo aver utilizzato la tecnica psicoanalitica di S. Freud, sviluppa un suo approccio, denominato Psicologia Analitica, in cui, uno dei numerosi elementi di differenza rispetto alla scuola freudiana ortodossa, è la teoria sui sogni. Questo breve scritto si pone l’obiettivo di mettere in evidenza alcuni aspetti di questa teoria.

In primis, mi preme sottolineare come C.G. Jung mostri di essere interessato non tanto ai sogni, ma a ciò che essi possono svelare del funzionamento della psiche in quanto, secondo il suo pensiero, il sogno deve essere “tradotto” attraverso i simboli contenuti in esso.

L’autore definisce il sogno come: “Un’autorappresentazione spontanea della situazione attuale dell’inconscio espressa in forma simbolica” (C.G. Jung, Vol. VIII). Ciò che si chiede, di fronte ad un sogno, è: “A che serve questo sogno?”, “Che effetto vuole ottenere?”.

C. G. Jung considera l’inconscio un elemento naturale e, per questo, ritiene che diventi pericoloso solo quando l’individuo tenta di eliminarlo radicalmente dalla sua vita, mantenendo una posizione cosciente diametralmente opposta, che tende a negare le istanze inconsce. L’analisi dei sogni è, quindi, fondamentale per permettere il processo di restaurazione dell’equilibrio tra coscienza ed inconscio.

Anche se per C.G. Jung tutti i sogni hanno la stessa importanza, distingue tra:

  •  - piccoli sogni”: formati a partire dai frammenti della fantasia del soggetto, compaiono ogni notte e hanno origine dalla sfera personale dell’individuo. Si tratta di sogni che vengono facilmente dimenticati;

  •  - grandi sogni”: hanno una grande forza di rappresentazione simbolica e, per questo, vengono ricordati anche per tutta la vita del soggetto. Esprimono e costituiscono il nucleo della vita psichica della persona e contengono immagini che appartengono all’eredità psichica dell’essere umano, i miti.

Secondo la concezione finalistica Junghiana, i significati delle immagini oniriche non sono fissi e universali, ma portano dentro un significato sempre diverso. L’autore distingue, comunque, tra quattro principali categorie di sogni:

  •  - Compensatori: si tratta di sogni che sono fondamentali per l’orientamento cosciente e che, se si presentano in maniera intensa, possono arrivare a svegliare il sognatore. La finalità del contenuto manifesto non è deducibile dalla semplice osservazione, ma implica un processo di analisi di tale contenuto;

  •  - Prospettici: sono sogni che portano con sé un’anticipazione di future azioni consce sotto forma di mere ipotesi. C.G. Jung parla di “schizzo preliminare”;

  •  - Riduttivi: si tratta di sogni che si presentano in persone che mostrano tematiche di iper adattamento nell’ambito dell’atteggiamento cosciente, cioè persone che sembrano migliori di quanto sono;

  •  - Reattivi: fanno parte di questa categoria tutti i sogni che sono la riproduzione di un’esperienza cosciente densa di affetti, come ad esempio i sogni post-traumatici che si ripetono più volte per permettere di “scaricare” la dimensione affettiva legata all’evento.

Nel processo d’interpretazione dei sogni, affinché possa avvenire una reale integrazione tra parti opposte e ugualmente rigide, è necessario tenere in considerazione la tipologia caratteriale del paziente così che, attraverso il metodo del “rilevamento del contesto”, è possibile, seguendo le associazioni del paziente, stabilire quale sfumatura di significato assuma per lui in particolare quel sogno, in quel momento di vita.

E’ importante considerare che, poiché ogni interpretazione e meramente ipotetica, per C.G. Jung è l’analisi di una serie di sogni che permette di raggiungere un livello di maggiore sicurezza rispetto alle interpretazioni fatte. L’autore considera la creazione onirica come un “dramma”, un’opera d’arte in cui i diversi elementi si riferiscono al sé del sognatore.

Dietro l’attività compensatoria di ogni singolo sogno si dipana un processo evolutivo in cui vengono progressivamente bilanciati i numerosi atteggiamenti unilaterali, che l’autore definisce Processo d’Individuazione e che vede come finalità ultima dell’essere umano il divenire individuo.

 Dott.ssa Alessandra Gatti

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