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Anoressia e Bulimia Nervosa | Centro Psicologia Insieme Milano

L’Anoressia Nervosa è una patologia caratterizzata da un’intensa paura di aumentare di peso e, per questo, le persone che ne soffrono cercano di ridurre l’assunzione del nutrimento, eliminando gli alimenti pericolosi per la linea, nonostante non smettano mai di avere fame. Hanno così tanta paura del cibo che negano lo stimolo della fame oppure tentano di ingannarlo bevendo molta acqua o mangiando tante verdure. Spesso scelgono di non mangiare e la loro percezione distorta dell’immagine corporea le fa sentire in sovrappeso. Questa patologia raramente insorge prima della pubertà e si manifesta prevalentemente nella prima adolescenza (tra i 13 ed i 18 anni). Nella maggior parte dei casi si sviluppa nel sesso femminile, raramente in donne oltre i 40 anni e l’insorgere di questo disturbo può essere collegato ad un evento stressante, difficoltà di relazione in famiglia e nei rapporti con gli altri, insoddisfazione del proprio aspetto e modelli culturali.

E’ possibile individuare due sottotipi di anoressia nervosa: a seconda che siano presenti o meno condotte di eliminazione (esempio: vomito autoindotto, uso di lassativi, diuretici, clisteri):

- anoressia restrittiva;

- anoressia con alimentazione compulsiva/autoliberatoria.

Questi soggetti hanno una forte paura di ingrassare, anche in presenza di un evidente sottopeso, presentano una magrezza estrema volontaria e un’alterazione del proprio vissuto corporeo. Il loro disagio psicologico può esprimersi attraverso ansia e depressione. Può anche essere presente un disturbo di personalità (personalità evitante, dipendente e ossessiva compulsiva). Generalmente le persone affette da anoressia hanno difficoltà a manifestare la rabbia, diversamente da quelle che soffrono di bulimia. Inoltre presentano cefalea, diminuzione della capacità di concentrazione e calo del desiderio sessuale. Con il passare del tempo, possono emergere altre manifestazioni come: amenorrea, diminuzione della densità minerale ossea, carie dentarie, gengiviti, fragilità delle unghie, diminuzione dei peli sul corpo, ipoglicemia, pancreatine cronica, diminuzione dei leucociti nel sangue.

La Bulimia Nervosa è un altro grave disturbo alimentare, nel quale chi ne soffre ha un’analoga paura di aumentare di peso. Spesso le persone che sperimentano la bulimia hanno un peso corporeo normale o possono essere leggermente in sovrappeso. In questa patologia, il soggetto perde spesso il controllo, mettendo in atto un ciclo incontrollato di abbuffata, eliminazione, digiuno che è difficile da interrompere. Colpisce prevalentemente donne tra i 12 e i 25 anni. Le persone che soffrono di questo disturbo spesso si abbuffano a causa di sentimenti per loro troppo forti da gestire, accompagnati da vissuti di colpa. Per contrastare ciò decidono di “purgarsi”. Inizialmente questa pratica allevia il dolore, ma successivamente la colpa e l’odio verso sè stessi irrompono nuovamente, uniti alla sensazione di perdita di controllo. A questo punto, il tentativo di riprendere il controllo porta alla messa in atto del digiuno, seguito inevitabilmente da un nuovo ciclo. Le crisi bulimiche avvengono in solitudine e nel modo più segreto possibile. Un’altra caratteristica della Bulimia Nervosa è il frequente ricorso a comportamenti compensatori per prevenire l’incremento del peso, neutralizzando gli effetti dell’abbuffata, ad esempio l’autoinduzione del vomito. Il disagio psicologico può esprimersi attraverso ansia e depressione. Può essere presente anche un disturbo di personalità (esempio personalità borderline). Diversamente dall’anoressia, la rabbia è marcatamente dimostrata verso gli altri o contro sè stessi con gesti autolesivi.

Non è semplice chiedere aiuto, ma è fondamentale per riuscire a superare questi gravi disturbi. Gli specialisti del Centro Psicologia Insieme sono a disposizione per avviare un percorso personalizzato in modo da affrontare il disturbo, comprendendone le cause e favorendo un percorso di rafforzamento della consapevolezza. Viene data anche un’attenzione particolare ai familiari, inevitabilmente coinvolti in questo tipo di patologie, offrendo la possibilità di svolgere colloqui di sostegno e di accompagnamento in questo percorso di guarigione.

 Dott.ssa Valentina Calzi

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